Eros e Logos. Su Herbert Marcuse. Per una ontologia erotica.
La dialettica della Negazione e della Negazione della Negazione oltre che costituire il cuore dell'interpretazione ontologica del Divenire dell'essente, in Hegel, si sviluppa, attraverso Marx e Freud, nel pensiero di Herbert Marcuse (1898 - 1979) in direzione di una ontologia storica del Politico laddove l'essente "uomo" si articola nell'opposizione di Eros e Logos, le due fonti dell'interiorità e della relazione, della libido vitale, del Desiderio, in una parola, e della costruzione razionale progettuale, dell'Ordine/Kosmos.
La lotta di classe diventa lotta di pulsioni.
La Civilizzazione genera la Società industriale avanzata, figlia di Logos nella sua distorsione omologante, massificante, castrante - Logos come alienazione Superegoica - laddove Principio di Realtà e status quo dell'Apparato coincidono. Ma la Civilizzazione per stendere la sua griglia tecnocratica deve reprimere la potenza caotizzante di Eros che a sua volta cerca la sua sublimazione come l'acqua si fa strada negli anfratti del sottosuolo roccioso per incontrare la superficie del mondo.
L'apparire (phaìnein) della Negazione è la Contraddizione che la volontà interpretante scorge nello sguardo del linguaggio della Terra isolata, che è il regno di Logos ma non quello di Eros, che mette a nudo e VEDE l'apparire e scomparire degli essenti nel Tutto Avvolgente. Cosìcché la Negazione che spiega la Differenza come l'alienazione, dell'Identico, da sé, si rivela come l'errore della volontà interpretante, giogo della Dialettica come Dispositivo di addomesticamento del Divenire/Eros. Ma il Negativo è il rovesciamento che isola gli opposti della Contraddizione e determina l'emergenza critica, dal Conflitto sviluppa lo Scontro, il Negativo insomma è la Ragione Critica della Rivoluzione. Dunque la struttura del Divenire è politica e l'ontologia non sarebbe la sovradeterminazione del Possibile e dell'Effettuale in Strutture originarie, ma libero fluire di opposizioni generantesi dall'essere storico in cui Eros, Desiderio di accrescimento ed espansione denudante del vivente, vuole emergere liberando se stesso, sostituendosi al Principio di Realtà.
Eros è Gnosi. Ma Senza Logos è naufragio. L'uomo ad una dimensione si oltrepassa nella nuova Conjunctio di Eros e Logos. Il recupero platonico dello s-catenamento erotico che libera dalla Caverna degli inganni. E gli inganni sono le Forme che il Logos costruiva. Ora, dunque, l'apparire e scomparire degli essenti è la stessa struttura dell'essente e la sua verità è il legame/logos erotico che infinitamente ne incrementa l'essere - ché non può "darsi" essere che non sia infinito in atto.
Eros è incompatibile con la Civiltà, se e solo se è vero che essa si origina dalla necessità di reprimerlo. Eppure, Logos ordinatore necessita a sua volta di Eros, deve soggiogarlo e renderlo téchne per raggiungere i suoi scopi. L'erotizzazione proclamata da Marcuse è l'essenza del Negativo del Negativo, l'impulso del rovesciamento che è l'atto di opposizione alla volontà ordinatrice, all'omologazione repressiva, alla porno-razionalizzazione del desiderio, che da impulso e rovesciamento (Negazione) assume in sé e per sé la Liberazione come nuova sintesi delle opposizioni, ma sempre negante se stessa, fino a rendere Eros reintegrato con Logos il sempre Negativo, il Permanente attuale Desiderio di inesaudita Gioia.
Come si realizza una teoresi del Desiderio se non dilaniando le regole della logica? Della dialettica dell'ente, ovvero il suo essere se stesso nell'esser differente da altro e negazione di se come non-altro e affermazione di se come negazione dell'altro, nell'eros-sfera, ovvero nella eros-fenomenologia o eros-semantica, semplicemente si ride.
Giuseppe Paolo Carbone.