Sublime e Liberazione.

19.04.2020

. Si può immaginare una degenerazione tragica, una deriva con naufragio, in cui la malvagità umana raggiunga stati capaci alterare la Natura o che sia il loro Gioco, il Grande Gioco del Conflitto tra Uomo e Natura, come in Shakespeare, "King Lear", in cui la sproporzione tra follia e malvagità solo la Storia della civiltà umana è stata in grado di superare. Si può immaginare un paesaggio di crudeltà, di azioni inaudite per bassezza e atrocità - non si può immaginare l'opposto, però, non si può trovare il SEGNO immaginale che sia DICIBILE di una Illuminazione totale, di una liberazione assoluta. In un paesaggio con rovine, che non sono rovine, in uno scorcio dinamico di "oggetti" che solo uno stolto definirebbe "oggetti" secondo una disperata epistemologia che si aliena il reale e si bagna nella piscina ben formata del "linguaggio", in un paesaggio à la Constable, del 1832, che libera Stonhenge della sua inerte visibilità alla sua invisibile multidimensionalità che solo il GENIO riesce a mostrare, in un paesaggio, dico si muove la stessa MEDITAZIONE che può immaginare QUEL SEGNO IMMAGINALE indicibile della Gioia, l'incremento di potenza di Spinoza.
C'è un romanzo di D. H. Lawrence, "The Plumed Serpent"(1924) tradotto dal Vittorini nel 1935, scritto quando l'autore insieme alla moglie Frieda, la figlia del Barone Rosso e la pittrice Dorothy Brett, si trovava in un suo ranch a Città del Messico. La protagonista, Kate, da due uomini dell'esercito, viene iniziata ai culti arcaici della religione azteca, misteri iniziatici dedicati a Qutzalcoatl, il Serpente piumato. Ma il pretesto della narrazione è la liberazione erotica di Kate e la viscerale danza dei corpi, della corporeità, direi, che Lawrence mette in scena in un delirio di celebrazione dell'allucinazione erotica, sfiorando quella esperienza del Tremendo, "camatkara", come la chiama la tradizione shivaista del Kashmir indiano, dall'altra parte del pianeta, nel Vijnanabhairava (Conoscenza del Tremendo). Pura esperienza del Sublime nella sua descrivibilità Trascendendo le sabbie mobili d, ma sul piano del SEGNO immaginale ancora povero, pallido riflesso.
La luce dell'essente che il GENIO può "vedere", il PENSIERO può catturare- liberandosi dal PENSIERO. Come colui che sedette davanti alla montagna finché restò solo la montagna. Trascendendo le sabbie mobili della Tristezza Atreiu scaccia l'Oblìo per restituire la magia dell'ex-sistere. E Atreiu non è che il Fanciullo Cosmico eracliteo, il Superuomo.

Giuseppe Paolo Carbone - Filosofo.
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